Sinistra Autonomia FederalismoRipartiamo dalle idee e dai territori
Insegnanti, dirigenti scolatici, universitari, sindaci e altri amministratori locali, dirigenti dei sindacati, esponenti della politica e delle associazioni culturali hanno condiviso un documento sulle Scuole scaturito da una discussione collettiva svoltasi in un’aula virtuale. Il documento è allegato con l’elenco delle oltre 100 persone che lo hanno condiviso.
Il documento nel dare atto che nella situazione di emergenza la chiusura delle scuole e il ricorso alla didattica a distanza erano le sole decisioni possibili, critica il fatto che la chiusura sia diventata una delle più lunghe al mondo e che sia stata attuata in modo indiscriminato anche nelle Regioni dove la situazione sanitaria, come nel caso sardo, avrebbe consentito una graduale riapertura in condizioni di sicurezza già nel mese di maggio come accaduto in molti Stati europei che hanno indici di contagio ben maggiori.
Il governo regionale è assente; non ha utilizzato l’Autonomia speciale per una linea di condotta differenziata; è anzi impegnato a smantellare il programma Iscola, deciso nella precedente legislatura, che ha già prodotto risultati positivi e che, nella situazione data, andrebbe semmai potenziato.
La retorica sulla scuola è molta ma in realtà la scuola è stata messa all’ultimo posto nell’agenda.
Nel merito il documento considera la didattica a distanza come un fatto eccezionale rispetto alla buona normalità della didattica in presenza e della vita nelle classi. L’esperienza di questi mesi, con i lati positivi, ha fatto emergere, inoltre, grandi disparità fra città e comuni dell’interno e fra le famiglie nella possibilità di accesso alle tecnologie digitali e anche gravi ritardi nella formazione del personale scolastico per il migliore loro utilizzo. Ne è scaturito un debito aggiuntivo nella formazione di studentesse e studenti sardi tanto più rilevante alla luce degli indicatori sulla formazione già negativi per un consistente numero di essi.
Settembre è domani. Dovrebbe essere immediatamente concluso un Patto sociale fra istituzioni statali, regionale e comunali , autonomie scolastiche, sindacati, famiglie per un vero Piano operativo con responsabilità e scadenze precise.
Il Piano dovrebbe contenere decisioni urgenti sulle concrete modalità di riapertura a settembre; sull’incremento del personale con procedure rapide compreso quello di sostegno; sul dimensionamento della rete scolastica regionale: il piano vigente è in conflitto con la necessità di avere classi meno numerose e con maggiori spazi; su un servizio adeguato e sicuro di trasporto scolastico; sul supporto specialistico per le persone con bisogni educativi speciali; su adeguate risorse finanziarie.
Inoltre il Piano dovrebbe assumere obiettivi che seppure non completamente conseguibili nel breve termine, sono indispensabili per il futuro e fra questi: un progetto di formazione dei formatori per la innovazione della didattica in presenza e a distanza e per l’uso appropriato delle tecnologie contro il “fai da te” dell’emergenza, coinvolgendo anche l’Università; rivitalizzare il programma “Tutti a Iscol@” e completare il programma Iscol@ che ha già censito tutti gli edifici scolastici programmandone la manutenzione con un investimento di circa 380 milioni in parte attuato e da completare con l’assegnazione di nuovi fondi; investire per l’accesso alle tecnologie digitali per tutti e in ogni comune, risultato conseguibile in tempi brevi con un piano emergenziale di completamento delle coperture della Banda Ultra Larga anche in wi-fi e con adeguati supporti alle famiglie.Per questi scopi il Sindacato ha proposto il ricorso al piano Lavoras, strumento già attivo e buono anche per dare occupazione.
In questo contesto serve innanzitutto un forte cambio dell’indirizzo politico dando effettiva priorità alla Scuola nel dibattito pubblico e nei programmi delle forze politiche e sociali. In Sardegna le condizioni di insularità e di autonomia speciale, nella situazione data, possono determinare una opportunità di più rapida soluzione dei problemi. Coglierla è un dovere di tutti.
Cagliari 10 giugno 2020